Considerando una forza media di 30 figure a battaglione posso schierare ben 620 fanti di linea e 50 di landwhear; affiancargli solo 12 dragoni e 14 ussari mi sembra molto limitativo.
In realtà possiedo la cavalleria austriaca, devo solo dipingerla. Dentro una scatola, pronti per la pittura, ci sono la bellezza di 26 ulani e 12 corazzieri; tutte figure Front Rank, che ho scambiato in conto pittura agli inizi degli anni 2000. Altrove dormono sonni tranquilli dei blister della Wargames Foundry che contengono ciascuno 4 cavalieri (parliamo di storia passata, decenni fà, per intendersi sono prezzati 10.000 LIRE cadauno): 4 corazzieri, 4 dragoni e 4 ulani.
Essendo questo l’anno del napoleonico (avrete notato che ultimamente la produzione di ogni anno si concentra su un periodo storico) decido di affrontare anche questa scatola, lo voglio fare di slancio. Imposto gli ulani, a cui monto le lance, preparo i corazzieri, a cui mancava il primer sui cavalli, e tiro fuori dal loro letargo i 4 corazzieri e 4 i dragoni.
Condividiamo due numeri: i reggimenti di cavalleria austriaca allineavano dai sei agli otto squadroni, ciascuno forte di circa 110/130 uomini; Questo ci dice, per grandi linee, che ogni reggimento di cavalleria, con la scala da me adottata de 1:33, dovrebbe allineare dai 24 ai 32 soldati. Diciamocelo francamente, un reggimento di 32 soldatini e per me è improbabile è improponibile, ma anche dal punto di vista pratico riuscire a manovrarlo sul tavolo sarebbe un’impresa titanica. Decido quindi di ridurre gli squadroni a 4, ragionando per brigate e divisioni. Questo significa che avrò due reggimenti per ogni specializzazione eccezion fatta per i dragoni che ho già fatto tanti anni fa’, che costituiranno brigata con un rgt di Jager zu Pferde, ottenuti dalla pittura della scatola in plastica della Perry.
Vediamo il risultato finale, partendo da una tavola che può essere utile come guida di pittura.
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