martedì 22 aprile 2025

Una piacevole alternativa pittorica e di collezionismo

Quando vedevo mio padre dipingere i 54mm restavo molto perplesso. Mi sembrava una perdita di tempo sottratto alle scale di gioco più usuali, nonchè, in termini di spazi occupati, una perdita ancora più importante. Oggi comincio a capire. Giunto a quell’età in cui lui iniziò questa nuova avventura inizio a capire il piacere di cambiare scala (non più i piccoli 15 o 20 millimetri, ma i 54mm) dedicandosi a qualcosa di completamente diverso, ma anche delle miniature riposanti per gli occhi che, arrivati alla soglia dei 46 anni, iniziano a pretendere un pò di riposo dopo cena, non tollerando più le lunghe sedute di pittura sotto la lampada.


I pezzi che vedete nelle foto sono stati dipinte nell’arco degli ultimi 30 anni principalmente da mio padre, co un piccolo aiuto da parte mia. 


Le figure che non hanno la basetta dipinta o che hanno delle basi di cartone sono colpa mia. Avevo fretta di metterli sul tavolo e giocarci, di vederli tutti, anzi in parte schierati. Si perchè in effetti questi sono solo una parte: mancano tutti i fanti inglesi, russi, austriaci, bavaresi, italici. Cavalleria la vedete tutta sul tavolo.  


La fanteria francese, ad essere onesti solo una parte di quella della collezione, è composta da A Call To Arms e Airfix


I dragoni francesi sono Italeri, Hat Industry, A Call to Arms



Carabinieri e Corazzieri sono A Call to Arms




I belga-olandesi sono tutti A Call to Arms, ma gli ufficiali sono prodotti dalla Irregular Miniatures




Gli Ussari? Tutti Italeri.








Alcuni Scots Gray sono della Italeri, come i 4 dragoni leggeri, ma tutto il resto dellla cavalleria britannica è composta dagli splendidi A Call to Arms!
  



Arrivano i prussiani! Pochissimi Italeri una valanga di Armies in Plastic. Completano il tutto i due set di comando della Hat Industry, fanteria e Landwehr






I fanti leggeri della foto sotto sono Hat Industry 






Nella foto in basso a sinistra, i conoscitori di soldatini più attenti, potranno riconoscere i cari vecchi Timpo, compagni di gioco dei bambini cresciuti dal 1950 in poi. Quasi spariti nel corso degli anni ‘80 e poi tornati in voga grazie alle ristampe avvenute alla fine del secolo.