sabato 24 luglio 2021

Matt30

 Piccola e doverosa premessa. Un lettore mi ha scritto in privato e, con molta gentilezza e cortesia, mi ha fatto notare come, apparentemente, il mio dipingere manchi di un apparentemente ordine. Passo, quasi senza continuità, dai 15 ai 28, poi torno ai 20mm, per montare due carri armati, e poi giocare con i samurai. Ha ragione. Apparentemente la mia produzione è priva di qualsiasi filo logico. Ma in realtà il mio passare da una scala all’altra, da un periodo ad un altro, è diretta conseguenza di due fattori.

Il primo, a me piacciono i soldatini. Tutti, in tutte le scale e di tutti i periodi. Adoro le vecchie incisioni degli anni ‘70, forse perché mi ricordano la mia infanzia, o forse perché ne apprezzo le linee semplici e senza tanti fronzoli, quasi fanciulleschi nel loro essere privi di dettagli. Mi piacciono però anche i pezzi più recenti, ricchi di particolari ed enfatici nel panneggio e nella loro ridondanza, perché offrono la possibilità di una pittura più ricercata e complessa. E, non nascondiamoci, di potersi autoincensare a lavoro completato.



Secondo. Mi piace cambiare. Dovessi dipingere coloniale o medioevale per tre mesi, credo che cambierei hobby. Mi annoierei in maniera incredibile. Un mio difetto è non essere capace di considerare un periodo storico, o un esercito, veramente completo, c’è sempre un’unità da aggiungere. Questo comporta che non ho una propensione a creare un programma di pittura finalizzata a giocare una campagna o alcune partite. Gli eserciti sono in perenne evoluzione, quindi ne dipingo sempre qualche pezzetto nuovo.

L’unico ordine logico nella mia produzione è, quindi, dettato dall’estro del momento. Questo post ne è la dimostrazione più lampante. Ho esaurito, in una mattinata, un intero barattolo di matt30 della Humbrol, realizzando le basette di non so bene quante figure. E mi sono divertito a farlo!







domenica 18 luglio 2021

Celti in 28 mm

 Ho realizzato i primi Celti in metallo della 1st Corps, leggermente più piccoli rispetto ai Mirliton o, peggio mi sento, se paragonati ai Warlord Miniatures. Sono bei pezzi, plastici nelle pose, la gamma offre i diversi tipi di equipaggiamenti, da quelli tutti nudi, ai nobili corazzati. Le bustine che ho acquistato erano anche molto ricche per gli armamenti: 5 figure con una decina di armi e altrettanti scudi, così da offrire la possibilità di differenziare molto i pezzi tra loro ed evitare due figure uguali.



Questi sono i primi 48 pezzi, ora devo realizzare quelli con la corazza e quelli che non sono a petto nudo, circa altre 40 figure. Certo, non ho fatto le basette e nemmeno ho decorato gli scudi: farlo con il caldo estivo non sarebbe il massimo.








Landwehr della Warlord


 Un pericolo strano quello attuale. Chiusure, aperture, coprifuoco, mille difficoltà.

Finalmente siamo un po’ più liberi e, anche a causa del gran caldo, dipingo molto di meno. Questo senza contare il periodo complicato anche a livello lavorativo, che mi toglie sempre più tempo.

Comunque sono riuscito a finire la cavalleria della Lanwehr della Warlord. Li ho comprato con molta diffidenza, a causa della resina con cui sono fatti. Ricorda la plastica con cui erano fatti i vecchi pezzi della Esci: morbida e flessibile, si dipinge bene passando un premer di fondo. Devo specificare per correttezza che io non ho mai lavato i soldatini con il sapone. Permette alla vernice di attaccare bene, ma togliendo la patina grasso li priva anche di flessibilità. Credetemi sulla parola, i pezzi che mio padre ha lavato 40 anni fa sono caduti a pezzi, al contrario di quelli che non sono stati trattati che sono ancora lì, impassibili al tempo e indistruttibili alle battaglie.

Comunque ho realizzato i miei 12 lancieri come reggimento della Lanwehr dell’Elba. Sono stati facili da dipingere, tranne per il gran caldo.

Le basette… quelle non le ho realizzate… sapete.. dipingere con un sintetico in estate… l’odore cattivo dell’acquaragia…però prometto di farle quanto prima!