domenica 12 dicembre 2021

Dipingere gli italiani della WWI

Tra le cose che, anche solo due anni fa, non avrei mai pensato di poter fare, c’è la pittura dei soldatini in scala 1:32. Sono sempre stato perplesso vedendo mio padre farlo. Figuriamoci se avrei mai pensato di farlo a mia volta: replicare quello che già abbiamo in 20mm e in 15mm: follia! Poi nasce un figlio, ha una passione per i tuoi soldatini, e gliene prendi per impedire che massacri i tuoi; il passo, trovandone a poco su ebay, pensando che siano belli e valga la pena di….. beh, è un passo molto breve.








Quindi li ho dipinti e mi sono cosi piaciuti che non vedo l’ora di dedicarmi agli altri: tedeschi inglesi e americani.

Questi i colori che ho usato per la pittura:

divisa con matt31 della Humbrol

Buffetterie german uniform 70920 della Vallejo

Coperte con gris verboso 70886 della Vallejo

Zaini e sacche German Beige WWII 70821 Vallejo (ma anche l’ocre green Vallejo è corretto)

Elmo: avrei voluto comperare il colore della Life Color ma nei negozi sembra introvabile (ed abito a Roma), quindi ho realizzato una mistura di 3 colori 70994-dark grey, 70920-german uniform, xnac25 prussian blue della Andrea Color (I primi due della Vallejo).



Le figure sono della Armies in Plastic scala 1:32. Sono gli stessi pezzi che vengono venduti come Greci, Francesi e tante altre cose










  

mercoledì 8 dicembre 2021

Affondate la Bismark

 E dopo aver visto il vecchio film in bianco e nero del 1960, di cui riporto qui sotto la locandina, ho deciso di giocare con 4 navi e ricostruire l’epico scontro che ha visto contrapposte la Bismark e la Prince Eugen da una parte e la Hood e la Prince of Waves dall’altra.



Lo scontro non ha ripercorso minimamente quanto avvenuto nella storia.

All’inizio le mie due navi manovrano magistralmente, tagliano a T le navi avversarie, sparano quindi di tutto bordata contro il nemico che può rispondere solo on le batterie di prua. Causo danni importanti, ma che vengono sempre riparati. E la sfortuna mi colpisce quando, con un colpo che ha del mirabolante, la Hood mi blocca le caldaie della Bismark. La nave, che apre la fila della mia squadra, rallenta e poi si ferma, mentre cerco di tentare la riparazione. Anche la Prince Eugen, che si trova dietro, è costretta alla mezza forza. Perdo cosi l’iniziativa.


E perdo anche la coordinazione nel fuoco delle batterie delle due navi, la Prince  Eugen incassi bordate su bordate, perde la torre comunicazione, le caldaie, si ferma! Perde la batteria di poppa.


Le due squadre avanzano appaiate, o meglio loro si affiancano alle mie nevi e le crivellano di colpi.


Poi, addirittura, mi tagliano a T e finiscono la povera Prince Eugen, destinata ad affondare in soli due turni. Una sconfitta dolorosissima per la mia povera flotta. Basta piangere, bisogna reagire.


Fuggo con la nave rimasta.


Ricordavo fosse finita diversamente…

domenica 5 dicembre 2021

Battaglia ai tempi di Cartagine

 Un piccolo ritorno alle origini.


Come ho già scritto in passato, il 15 mm antico è  il primo periodo storico che ho affrontato ‘seriamente’  in vita mia. In precedenza avevo dipinto soldati di plastica della seconda guerra mondiale, inglesi e italiani del periodo coloniale, i guerrieri afghani e gli zulù della esci, ma no, non avevo mai affrontato seriamente, da un punto di vista storico, con ricerche sull’organizzazione o sul vestiario, nessun periodo e nessun soldatino… Vedendomi regalare i soldati di piombo, ho pensato fosse giusto approfondire anche l’aspetto della ricerca: più che altro mi ha spinto mio padre, devo essere sincero. Una spinta sana, ovvio, non un’imposizione. Molto semplicemente ha cercato di stimolare il mio interesse e la mia curiosità per l’aspetto non ludico che sta intorno alla semplice partita a soldatini.


Ed ho cominciato allora con due unità di romani imperiali della Freikorps e un gruppo di seleuidi della Essex. Quelli sono stati il germoglio  dei miei eserciti antichi in 15mm. Gli stessi eserciti che ora allineano centinaia di figure e, con un pizzico di follia, ho pensato di duplicare in 20 o 28mm.



Ma veniamo a noi. Oggi abbiamo schierato due eserciti, uno cartaginese ed  uno romano della Repubblica. Considerato il poco tempo a disposizione ed il poco spazio sul tavolo, abbiamo optato per un esercito cartaginese forte di quattro unità di veterani: due della Essex, 1 della Freykorps e una quarta mista con figure Cheriot, Minifig ed Essex. La prima fila della fanteria è composta dai temibili iberici: figure prodotte dalla Essex e dalla Freykorps15 mm. 

Più difficile parlare della cavalleria: sulla destra cartaginese sono schierati i cavalieri iberici prodotti dalla Essex e dalla  Freykorps, sulla sinistra abbiamo la cavalleria cartaginese. Cavalleria pesante prodotta dalla Essex, dalla Freykorps  e dalla Testudo.








Più semplice da descrivere lo schieramento dei romani. Al centro sono posizionate due legioni, una composta esclusivamente dalla figura della Freykorps, alla sua destra una legione composta esclusivamente con figure Essex. A sinistra cavalleria romana Freykorps ed Essex. Dal lato opposto del tavolo, sono i cavalieri italici. Le figure sono Essex e Donnington. 






Primo turno: le prime schermaglie tra leggeri comportano 4 perdite tra i romani, ma la scomparsa degli schermagliatori avversari.



È durante il secondo turno che le cavallerie entrano in urto, mentre al centro i romani bersagliano gli avversari e già qui avviene il primo miracolo. Sulla mia destra i romani, inferiori di numero, infliggono 4 perdite subendone una sola.

Dalla parte opposta, gli italici, in netta superiorità, perdono 2 cavalieri e ne causano 6.

Al centro più di 30 tiri causano solo 3 perdite. E i cartaginesi serrano sotto. I romani attendono.

3° turno. I cartaginesi perdono ben 11 figure. La fanteria iberica è quasi persa. Certo, coprono i cartaginesi, ma averli persi prima dell’urto non è una bella cosa.

Sulle ali non va benissimo. Se gli italici piegano la cavalleria avversaria e la costringono a lasciare il campo a causa delle perdite, dalla parte opposta i romani perdono 3 figure e ne causano solo 2.






4° turno, potrebbe essere anche l’ultimo. Sulla sinistra si fanno avanti i miei cavalieri freschi, pronti ad affrontare la seconda unità avversaria. Al centro che faccio? Uso il pilum? Contro un avversario già indebolito? No, serro sotto e provo a cancellare il nemico nel corpo a corpo.

A destra va male. I miei cavalieri cedono e fuggono, quelli avversari ripiegano per riorganizzarsi. Non ci voleva.

Dicevamo del centro. E la fortuna è dispettosa. I Freikorps, che sono più numerosi, li cancello perdendo solo 1 figura. Gli Essex quasi mi massacrano! Con 5 figure mi tolgono 2 figure e subiscono solo 1 perdita!! È a destra che non sono bravo a vincere?


5° turno. I romani della Essex sono incredibili. Feroci, cattivissimi. Lanciano i pilum e quasi non sbagliano un tiro! I Freikorps finalmente si sbarazzano degli Iberici. Alla destra, con la cavalleria avanzo poco e timido. Alla sinistra i cavalieri si sterminano quasi a vicenda. I cavalieri cartaginesi crollano, anche se la seconda unità italica non sta poi tanto meglio. Però, l’unità più grossa, quella composta dagli Essex, che ora sta riorganizzandosi, ha campo libero per aggredire il nemico alle spalle.





6° turno. La mia cavalleria italica a sinistra avanza, ancora in fase di recupero, per poter attaccare alle spalle il nemico. 

I romani della Essex lanciano il secondo pilum e chiudono sotto al nemico che fugge a causa delle perdite subite. 

Nel frattempo i Freikorps tirano sui pesanti cartaginesi. Causando perdite esigue, in verità.

Sono i leggeri a causare più danni con i loro pilum. Urtati dalla cavalleria scompaiono, ma infliggendo un prezzo di sang…, perdono, di piombo, piuttosto caro: ben 5 cavalieri, ottenendo ben tre volte 12!


Ed è cosi che dobbiamo chiudere la partita, causa orario e mancanza di truppe sulla destra cartaginese, possiamo considerare la partita conclusa con soddisfazione di entrambi.  


domenica 28 novembre 2021

Artiglieria inglese per la guerra di Crimea

Artiglieria inglese per la guerra di Crimea. 

E qui ho ben poco da dire o da scrivere: ho comprato un blister della Warlord  e mi sono limitato a realizzarlo, così come indicato dal catalogo online, ma anche dei libri dedicati all’argomento. Se realizzare il cannone è stato semplice e veloce, dipingere i serventi lo è stato un po’ di meno. Non perché siano stati complessi o complicati, ma semplicemente rimangono un po’ scuri. Però vestivano così….





Persia

 Sono quasi riuscito a finire l’esercito persiano capito.

Mi erano rimaste 3 unità di fanteria da dipingere: una di Spara Bara della Foundry, una di Immprtali della Garrison e una terza di fanteria prodotta dalla Warlord.

Purtroppo, quest’ultima non è ancora completa, essendo composta da solo 12 figure. Non appena riuscirò ad acquistare l’ultimo blister, potrò completarla e schierarla.

Non ho molto altro da scrivere, ad essere sincero. Spero solo che le foto e i pezzi vi piacciano.



Non sembra, ma l’insegna è rossa e blu, non nera…..




Passiamo ora ai pezzi della Garrison. Non sono all’altezza degli standard odierni, sono più piccoli, o eri di dettagli, meno incisi, ma quanto mi piacciono con il loro essere… vintage!!!!!!