Mio fratello ed io abbiamo regalato a mio padre, per Natale, alcune figure a cavallo. Dipinti, imbasettati e pronti al gioco, queste figure di cavalieri iraniane o mongole sono state subito schierate sul tavolo, pronti ad affrontare i samurai di mio fratello.
Inutile starvi a tediare con l’andamento dello scontro, il giorno di Natale non sarebbe carino raccontare la disfatta dei samurai che, schierati a difesa del villaggio, sono stati travolti a sinistra, quando si aspettavano un attacco sulla propria destra.
Inutile dirvi il peso che hanno avuto gli arcieri a cavallo, figure nella foto di sopra, che hanno bersagliato gli immobili guerrieri del Sol Levante.
E banale sarebbe dirvi come, i cavalieri della foto sopra, si sono rilevati decisivi sugli ashigaru.
Qui sopra i poveri ashigaru bersagliati e caricati dai cavalieri pesanti, di cui non vi ho parlato.
E qui sopra potete ammirare parte dello strano meccanismo difensivo di mio fratello. E anche qui non ve ne parlerò. Dietro lo steccato rosso, i fanti schierati al centro e gli arcieri ai lati, pronti a bersagliassi a vicenda.
Li vedete qui schierati in modo particolare e strano.
E insomma che dire? Carichiamo alla nostra destra dopo averlo bersagliato per un paio di turni. Solo i cavalieri Samurai oppongono una certa resistenza. I fanti, comprensibilmente, quasi si sciolgono davanti alla carica dei cavalieri super pesanti nemici.
A quel punto, i pochi superstiti si tuffano oltre lo steccato rosso, scompaginando gli altri fanti rimasti inattivi.
Ma io non vi ho detto nulla. Anche perché mio fratello è grosso, vendicativo e non accetta la sconfitta. Quindi non vi posso dire chi ha vinto.