Ovvero a volte torno a giocare con le navi. E le navi, considerando l’utenza media e le letture medie dei post, sono un argomento poco interessante per i più.
Non me ne vogliate, a me piacciono e quindi, ogni tanto, torno a giocarci.
Questa partita è una sorta di test per le regole che ho creato appositamente per giocare il Wolfpack. Ovvero? Ovvero le azioni dei sottomarini contro i convogli scortati.
Schiero i miei due sommergibili (italianiprodotti dalla Grifo… ma quanti si ricordano della Grifo?) e 3 incrociatori americani. Il convoglio è composto da 8 navi cargo.
Non voglio esagerare con le navi in gioco, un po’ perchè è tardi e un po’ perchè voglio capire se il gioco è equilibrato.
Il convoglio avanza lento ma inesorabile, ignaro(!) che il nemico è in agguato. Ignaro per modo di dire, i segnali i bianchi lasciano poco spazio all’immaginazione…
Si intravedono anche le carte, create da me, nelle loro bustine trasparenti. Le carte non sono fondamentali, ma utili perchè riassumono le caratteristiche di ogni nave, senza obbligarci a sfogliare avanti e indietro il regolamento.
Poco da dire. Quando parte l’attacco con i siluri si comincia a ridere. I siluri lisciano, le bombe di profondità non esplodono, i cargo rischiano, ripetutamente, la collisione. A rompere gli indugi i pensa il Barbarico che colpisce un cargo per due mosse di seguito e lo affonda! Le navi scorta affondano 2 sottomarini nemici, che però si rivelano solo eco nei loro radar.
È poi la volta del Balilla colpire e affondare una classe Liiberty.
Sembra andare tutto bene ma, proprio all’ultimo turno di attacco quando ormai il convoglio, più veloce dell’avversario, si è sganciato dall’inseguimento, a sorpresa, un colpo va a segno sul Balilla. Poverino, questo sottomarino, non ricordo una partita che sia riuscito a terminare in campo…
E cosi finisce la breve partita di domenica pomeriggio. Giocata in solitario in 35 minuti, ha dato i risultati sperati: il gioco risulta semplice, scorrevole e piuttosto realistico, il che non guasta.
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